Salso – Parchi giochi? “Trascurati e a volte pericolosi”

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Salso – Parchi giochi? “Trascurati e a volte pericolosi”

Salsomaggiore non è una città a misura di bambini. A dimostrarlo, confermato dai genitori, i parchi giochi trascurati e poco puliti. Frequentatissimi dai 12 mesi agli 8/10 anni, è inutile negare che sono il primo, ed unico per i piccoli sino ai 3 anni di età, punto di aggregazione dei cittadini di domani.

Mazzini «Il parco Mazzini è qui da vedere – commentano Lidia Orlandi e Monica Bonamigo – tra sporcizia, giochi e fontanelle rotti ci si viene solo perché è in centro». Giusy Ca

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pano, Mara Cavarretta e Rosita Forestieri parlano di «degrado» aggiungendo che «andrebbero pensate anche delle aree coperte per l’inverno».
Richiesta giunta da molti intervistati. «È un parco grande e bello, ma andrebbe più curato: anche la staccionata è rotta» spiega Denise Maccagni, mentre Daniela Buscior, indicando i dislivelli causati dall’abbassamento della terra rispetto le piste ciclabili ed il mozzone di una pianta tagliata su cui potrebbero inciampare i piccoli, aggiunge che «ci vorrebbe anche uno spazio per giocare con la sabbia». «È sempre stato bellissimo – conviene Tiziana Cattani – ma forse è gestito male. Un peccato: essendo chiuso è tranquillo». «Lascia molto a desiderare – commenta Fellon Rastelli -, ma soprattutto manca l’educazione della gente: dalle mamme sedute sul trenino al posto dei bimbi, a quelli che gettano i rifiuti a terra».
Via Livatino Ripristinato da poco quello di via Livatino appare bellissimo: giochi nuovi, tappetini rifatti, fontanella funzionante. «Risultato di una lunga battaglia» spiega Franco Maggi che parla di «decadenza salsese». Nel frattempo i genitori mostrano anelli di un gioco  mancanti, la corda per arrampicarsi semidistrutta, autobloccanti sporgenti. Uno strano cartello insinua che questa non è un’area per bambini, ma per adulti. Misteri salsesi. Così come è misteriosa la scomparsa del cancello: se ci si distrae i bimbi sfuggono in strada e bande di ragazzini di sera entrano tranquillamente a bivaccare nella zona, così come i cani. «Raccogliamo vetri e rifiuti – spiega Fabio Maggi – possiamo dire che abbiamo adottato la zona per i nostri figli». «Il bambino a Salso non è considerato» convengono le mamme. Michela Botti, Luana De Giorgio, Michela Molinari, Enrica Cattani commentano che «bisognerebbe investire sui piccoli. Abbiamo tante aree verdi: destiniamole ai bambini, curandole ovviamente.».
Guareschi Al Parco Guareschi la rete del campo da calcio è rotta, le griglie dei tombini sfondate e pericolose, i rovi stanno soffocando una misera siepe, la fontanella è anche questa stata spaccata e la pavimentazione del campo giochi e del marciapiede presentano «crateri». Di notte è luogo di festini. Dal tavolo-braciere ai numerosi rifiuti: tutto lo lascia intuire. Anche qui a fare pulizie, riparazioni e giardinaggio sono gli abitanti: «Cerchiamo di limitare le brutte frequentazioni a nostro danno e pericolo» spiegano Alessandro Felloni, Cristina Sospiri ed Elisa Struzzi. Ed anche qui qualcuno considera l’area per i cani.
Costa e La Favorita Analogie a La Favorita di via Costa: la fontana rotta – è un atto seriale? -, la siepe immersa da erbacce, la rete di protezione logorata, vetri, rifiuti, poche panchine. Ed sparito persino il cancello della zona cani che, quindi, sconfinano negli spazi per bambini. «Le aree giochi salsesi si commentano da sole» spiegano Lucia Bigliardi e Wioletta Podpora, che sottolinea come ci sia «nulla o poco per i bimbi che non vanno a scuola».
Giovanni XXIII Il tour termina in Piazza Giovanni XXIII: qui i giochi sono nuovi, ma la staccionata rotta lascia presagire che anche in questa zona vi sia poca sorveglianza.

Paola Tanzi

By |Settembre 10th, 2014|Uncategorized|0 Commenti

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